Docenti: Simona Brunetti (simona.brunetti@univr.it)
Macro Area: Scienze umanistiche
Tipologia: Standard
CFU: 2
Classi ammesse: III°, IV°, V°
Monte ore:
Nel corso di circa due secoli, approssimativamente dalla metà del XVI fino alla metà del XVIII, irradiandosi dalla penisola italiana nelle principali piazze europee, si afferma e si consolida la Commedia dell’Arte, un particolare modo di fare spettacolo dai tratti specifici e ben riconoscibili, che si propone come evidente novità rispetto ai moduli rappresentativi offerti fino a quel momento dalla commedia rinascimentale. Si tratta essenzialmente di un sistema teatrale e imprenditoriale di successo che privilegia l’economia del fare e del distribuire spettacolo in regime di libero mercato a fronte degli allestimenti aristocratico-letterari pensati per un pubblico scelto e di cultura elevata. La specializzazione professionale, la presenza femminile sulla scena, l’estrema libertà, gli ostacoli e le difficoltà di una vita perennemente in viaggio si trasformano in altrettanti stimoli per l’invenzione artistica degli attori. Dopo circa due secoli di ininterrotta fortuna il declino viene sancito convenzionalmente dalla riforma di Goldoni che, pur facendo tesoro di quella creatività ingegnosa, privilegia il testo scritto per esteso e un teatro senza maschere. Nel corso dell’Ottocento, poi, la Commedia dell’Arte entra nell'immaginario comune alla stregua di un mito venato di romanticismo e di nostalgia per un abilità perduta, fino alla sua riscoperta primonovecentesca. Nel secondo Novecento, infine, due grandi uomini di teatro italiani, Giorgio Strehler e Dario Fo, un regista e un attore, la reinventano, con tecniche moderne e modalità diverse, portandola a un nuovo successo internazionale.
Saper definire
(1) cosa si intende con le definizioni di "maschera" e di "Commedia dell'Arte";
(2) cosa modifica la riforma goldoniana dal punto della pratica spettacolare;
(3) cosa si intende con il "mito dell'improvvisazione";
(4) in quali forme rinasce in Italia la Commedia dell'Arte nel Novecento.
Prova scritta: quattro domande a risposta aperta (durata: 2h).